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CARIATI: LABORATORIO ANALISI A RISCHIO CHIUSURA

Con soli due tecnici sarà difficile garantire le prestazioni per tutta la giornata.

È ciò che resta dell’ex “Cosentino”. Ad aprile il medico va in pensione.

(da “Il Quotidiano del Sud” 2 marzo 2018) di Maria Scorpiniti

CARIATI – I cittadini di Cariati e del comprensorio corrono il rischio di perdere altri pezzi di quel pochissimo che è rimasto dell’ex ospedale pubblico “Vittorio Cosentino”. L’allarme rosso questa volta è scattato per il Laboratorio Analisi, un servizio distrettuale essenziale, di supporto al Punto di Primo Intervento e ai pochi reparti rimasti, a serio rischio di chiusura se l’Asp di Cosenza non corre ai ripari. In aprile, l’ultimo medico in servizio andrà in pensione e, con soli due tecnici, sarà molto difficile garantire le prestazioni h 24.

In questo mese di marzo, ad esempio, sono più di venti i turni scoperti. Questo significa che se i cittadini dovessero sentirsi male proprio in quell’arco temporale, i medici del Ppi saranno impossibilitati a garantire in maniera ottimale le urgenze, vedendosi costretti, in molti casi, a dirottare i pazienti presso gli ospedali Spoke di Rossano, Corigliano o Castrovillari, congestionando i Pronto Soccorso già intasati.

Una situazione grave che parte da lontano, segnalata da tempo. Ora il rischio si fa concreto. Negli anni, i medici e i tecnici andati in pensione non sono stati mai rimpiazzati, mentre l’Asp ha disposto che alcuni esami di microbiologia venissero dirottati a Rossano, con grave disagio per l’utenza. Il ridimensionamento progressivo del servizio diagnostico distrettuale ha avuto inizio nel 2012 con il blocco degli esami di allergologia, la riduzione drastica del personale da sette a quattro e con i medici costretti a coprire, in alcuni giorni del mese, anche i turni di Rossano. Il servizio è andato avanti negli anni grazie alla professionalità e alla dedizione delle poche unità rimaste, anche se risultava difficile programmare le ferie, coprire i turni e le reperibilità.

L’impressione diffusa, anche tra gli stessi operatori sanitari, è che il servizio stia seguendo, inesorabile, la stessa sorte degli altri reparti chiusi: ostetricia e ginecologia, medicina, chirurgia, cardiologia e pediatria. La mancata copertura dei turni già a marzo sta destando ulteriore preoccupazione tra la cittadinanza. Il timore è che il disservizio possa compromettere anche il funzionamento della Residenza Sanitaria per Anziani medicalizzata, l’efficienza del reparto dialisi e, come già detto, del Punto di Primo Intervento. Senza contare cosa succederà nel periodo estivo, quando la popolazione aumenterà notevolmente per l’afflusso dei turisti, con conseguente aumento di richieste di prestazioni sanitarie, e quando andranno in ferie i due tecnici rimasti. In un territorio in cui i Livelli Essenziali di Assistenza sono al di sotto della media nazionale, si comprende lo scoraggiamento di una popolazione che verrebbe ulteriormente penalizzata, nel silenzio più totale della classe politica.

Nella giornata di oggi, venerdì, il commissario prefettizio Antonio Reppucci, ha scritto ai vertici dell’Asp di Cosenza, nella persona del direttore generale Raffaele Mauro, esprimendo il malcontento diffuso tra la popolazione per paventata chiusura del Laboratorio analisi e sollecitando provvedimenti che tengano conto delle esigenze del territorio, a garanzia del diritto alla salute sancito dalla Costituzione.