Il lavoro di Federico Greco e Mirko Melchiorreracconta, partendo dall’ospedale di Cariati, lo “sfacelo” delle privatizzazioni nella sanità in Italia e all’estero
di Maria Scorpiniti (da Il Quotidiano del Sud 20 luglio 2021)
CARIATI – Uscirà nei primi mesi del 2022 il documentario “C’era una volta in Italia”, con cui gli autori e registi Federico Greco e Mirko Melchiorrei ntendono raccontare al pubblico televisivo e nelle sale cinematografiche “lo sfacelo globale” delle privatizzazioni in ambito sanitario.
Un vero e proprio documento, per il contenuto normativo e di testimonianza che partono da uno “sfondo”, ovvero dal luogo-simbolo della lotta dei cittadini per il diritto alla salute: l’ex ospedale Vittorio Cosentino di Cariati, chiuso da ben undici anni, in un vasto territorio affamato di sanità pubblica.
L’itinerario, molto coinvolgente anche sul piano umano, vede impegnati già da otto mesi i due autori, i quali stanno percorrendo la Calabria e l’Italia in lungo e in largo, con puntate in Inghilterra e in America, per descrivere proprio la situazione sanitaria attuale che vede sempre più prevalere la sanità privata a fronte di un maggiore smantellamento di quella pubblica, con il conseguente disastro socio-sanitario di numerose comunità.
«Raccontiamo la storia simbolo del “Cosentino” di Cariati – spiega Federico Greco – per spaziare, con una riflessione globale, sulle privatizzazioni della sanità italiana, inglese e americana. Un lavoro molto impegnativo – continua – se si considera che solo in Calabria, nel 2010, il Piano di Rientro ha chiuso in un solo colpo ben 18 ospedali».
Proprio in questi giorni Greco e Melchiorre, autori anche di PIIGS The Movie, un film documentario del 2017narrato da Claudio Santamaria che indaga le cause e i riflessi dell’austerità sulla società del Sud Europa, hannointervistato sul tema sanitario Ken Loach, regista e sceneggiatore britannico, vincitore di due Palme d’oro al Festival di Cannes e del Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia, i cui capolavori sono incentrati sulla difesa dei lavoratori e del welfare (“Terra e Libertà”, “Il mio amico Eric”, “L’altra verità e io”…)
Federico e Mirko hanno chiesto a Loach cosa significasse per lui la lotta portata avanti in questi otto mesi a Cariati “contro il Golia delle privatizzazioni” e lo smantellamento della sanità pubblica soprattutto calabrese. Significativa e incoraggiante la risposta del grande regista, che sugella l’impegno profuso dagli attivisti delle Lampare e di Uniti nella Speranza e da tutti i cittadini: “Golia siamo noi – ha detto Ken Loach -siamo noi il gigante che può sovvertire il sistema. Siamo noi quelli che, lottando tutti insieme, possono vincere”.
Ricordiamo che il “Cosentino”, considerato un’eccellenza nel panorama calabrese, dopo aver servitodal 1978 un intero comprensorio, una volta chiuso dalla Regione Calabria ha lasciato il Basso Jonio e dell’Alto crotonese carente di assistenza sanitaria e della gestione dell’emergenza – urgenza, con i Lea più bassi di tutta la regione. Basti pensare che da Crotone a Policoro esiste un solo Pronto Soccorso, il “Giannettasio” nell’area di Rossano, da tempo al collasso. A distanza di 11 anni, la situazione sanitaria è sempre più drammatica, aggravata dalla pandemia, da qui la decisione dei cittadini di occupare un’ala del presidio, chiedendone la riapertura. Una battaglia tuttora in corso, portata avanti dal movimento Le Lampare e dal comitato Uniti nella Speranza, in attesa del Nuovo Piano regionale della rete ospedaliera, che si sta elaborando proprio in queste settimane, nel cui contesto la struttura cariatese dovrebbe essere reinserita come ospedale di zona disagiata.