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CARIATI – LE SPOGLIE DI DON ALESSANDRO VITETTI IN CATTEDRALE

Un evento vissuto con fede e raccoglimento anche nella comunità di Cirò

Per il sacerdote è in corso il processo di beatificazione e canonizzazione

(da IL QUOTIDIANO DEL SUD 14 ottobre 2020) di Maria Scorpiniti

CARIATI – Nel 105° anniversario della nascita, le spoglie del Servo di Dio don Alessandro Vitetti, sacerdote e maestro di anime di cui è in corso il processo di beatificazione e canonizzazione, sono state traslate dal cimitero di Cirò, suo paese nativo, alla Concattedrale San Michele Arcangelo di Cariati, dove ha vissuto il suo ministero per circa quarant’anni. Un evento vissuto con fede e raccoglimento dalle comunità di Cariati e Cirò, riunite lunedì scorso in cattedrale attorno all’arcivescovo di Rossano Cariati, Giuseppe Satriano, a mons. Domenico Graziani, arcivescovo emerito di Crotone-Santa Severina e a molti sacerdoti diocesani. Alla solenne cerimonia hanno preso parte i familiari di don Vitetti, le autorità civili e militari, i sindaci Filomena Greco di Cariati, Francesco Paletta di Cirò, Sergio Ferrari di Cirò Marina. 

«Il nostro don Alessandro oggi torna a casa – ha affermato in apertura don Gino Esposito, parroco della Cattedrale – qui ha vissuto gran parte del suo ministero sacerdotale e da qui continuerà a pregare per la nostra diocesi e per quella di Crotone». Le sue spoglie, infatti, sono state riposte in un loculo marmoreo nella cappella di San Cataldo, a destra della navata maggiore, e sotto l’effigie della Madonna, verso i quali don Alessandro nutriva una forte devozione. Nel sottolineare la sobrietàche deve caratterizzare questo particolare momento di Chiesa, l’arcivescovo Satriano, nell’omelia, ha rimarcatola profonda spiritualità del Servo di Dio, amato e ricordato ancora oggi da tante persone come direttore spirituale, modello di preghiera e di servizio.

«Mi sono affezionato a don Alessandro come a un fratello maggiore – ha affermato Satriano – e quando ho preso coscienza del valore di quest’uomo, mi sono recato a Roma per conoscere a che punto fosse il processo di canonizzazione avviato nel 2008 da monsignor Santo Marcianò». Infatti nel 2011, a seguito della conclusione dell’inchiesta diocesana in cui sono state raccolte numerose testimonianze, il plico con gli atti è stato inviato a Roma, presso la Congregazione per le Cause dei Santi in Vaticano, dove è iniziata la fase della Positio, cioè l’analisi dei documenti dai quali dovranno emergere le virtù eroiche che porteranno don Alessandro ad essere proclamato prima Venerabile e, dopo il necessario miracolo, Beato. 

Al termine della messa, don Giuseppe Scigliano,responsabile diocesano della causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio, ha invitato i fedeli a prendere visione del libretto “Mons. Alessandro Vitetti. Una vita di Dio e per Dio”, che racchiude la biografia, ma soprattutto, come ha affermato il sacerdote originario di Cariati, tanta ricchezza spirituale. 

Alessandro Vitetti era nato a Cirò il 12 ottobre 2015;dopo l’ordinazione presbiterale ricevuta il 16 giugno 1940 nel Seminario San Pio X di Catanzaro, ha iniziato il suo apostolato a Cariati, dove è vissuto fino alla sua morte (il 24 febbraio 1995), ricoprendo diversi incarichi di responsabilità, tra cui vice rettore del locale Seminario Vescovile, cancelliere della Curia, parroco tesoriere della cattedrale, assistente della gioventù femminile di Azione Cattolica e dei Laureati Cattolici. Nella sua missione, hasempre rivolto lo sguardo ai più deboli e poveri. Uomo di cultura, di grande interiorità e umiltà, ha lasciato una notevole eredità spirituale non solo nella Chiesa di Cariati, ma dell’intera Calabria. Da quando è salito Cielo, la sua fama di santità è andata sempre aumentando. 

«Il suo ricordo – ha commentato il sindaco Filomena Greco – è vivo in tutti i cariatesi e come sindaco non posso non condividere la felicità che sia tornato tra noi, nel luogo dove passava gran parte delle sue giornate in meditazione e preghiera. Da oggi – conclude – ci recheremo sulla sua tomba a pregare perché continui a vegliare su tutta la comunità di Cariati».