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“Asterisco”: un segno nel nostro tempo secondo il rapper Rage. Un lavoro durato un anno concentrato in 14 brani che, come un segno grafico, invitano a riflettere

“Asterisco”, questo il titolo del primo album di Rage, che dal 20 luglio è su tutte le piattaforme musicali e sui canali social (Spotify, Youtube, Facebook, Instagram). Interamente autoprodotto dal giovane artista, astro nascente del firmamento rap italiano, Asterisco racchiude una tracklist di 14 brani (cinque feat con LilWawe, Gold, Ramen, Lupus e Lilosco) caratterizzati da un beat reso ancora più accattivante da evocazioni mediterranee e innesti di chitarra e pianoforte che coinvolgono dal primo all’ultimo pezzo. 

Un anno di lavoro per questo album col quale Rage, il cariatese Rocco Urso, alza il sipario sulla scena rap calabrese e italiana, col suo caratteristico timbro vocale incisivo e malinconico, facendoci scoprire con un semplice segno grafico l’universo emozionale e intimo dei “millennium”. Sensibile e a tratti schivo, Rage fa parlare la sua anima rap modulando la voce attraverso le barre serrate e melodiche. “Ho scelto di dare tempo alla poesia con la musica, che è poesia invisibile e irripetibile”, afferma il giovane artista. “Asterisco nasce dall’esigenza di fermare un momento, un lampo che attraversa il nostro tempo a grande velocità lasciandoci il segno”.

La scelta del titolo dell’album non è casuale: l’asterisco, infatti, è il segno grafico che indica note marginali o un’omissione volontaria nel testo, e Rage, con questo segno invita a cercare tra le pagine del proprio io, dubbi, risposte, riflessioni, paure e desideri, ed a liberarli attraverso il suo flow. “Asterisco” è un canto di libertà che demolisce i muri, che fa cadere le barriere, che emerge tra gli splendidi panorami del mar Jonio fino alle strade e alle terrazze dei palazzi cittadini in un crescendo ritmico ed emozionale. Sarà l’album che ci unirà in questa strana estate fatta di “distanziamenti” e di chiusure, ricordandoci che, probabilmente, il peggior isolamento è quello mentale.

Emanuela Ientile

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