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CARIATI: LA MINORANZA PORTA IN CONSIGLIO IL PROBLEMA DELL’ACQUA

Varie proposte per superare i periodi critici dell’emergenza

 (‘Il Quotidiano del Sud’ 3 ottobre 2017) di Maria Scorpiniti

CARIATI – L’acqua è un diritto inalienabile da garantire ai cittadini. La carenza idrica che, nell’estate appena trascorsa, ha interessato diverse zone di Cariati e i ricorrenti episodi di torbidità dell’acqua potabile, sono stati al centro del consiglio comunale riunitosi in seconda convocazione il 30 settembre scorso e aperto con un minuto di silenzio in ricordo di Fabrizio Carrozza, giovane vittima di un incidente stradale, Maria Costantino, cognata del sindaco Filomena Greco, della mamma del consigliere Milillo e della cognata del dirigente comunale Fazio.

All’ordine del giorno, due soli punti: la revisione straordinaria delle partecipazioni (ex art. 24, dlgs n. 175 del 19 agosto 2016) con la ricognizione delle partecipazioni possedute, l’individuazione della partecipazione da alienare, la determinazione per alienazione e poi la problematica idrica, punto richiesto dalla minoranza (Partito Democratico e Cariati Pulita), su cui si è svolta un’animata discussione.

Innanzi tutto sull’assoluta mancanza di informazione ai cittadini circa la salubrità dell’acqua pubblica e sui risultati delle analisi effettuate. Il Pd, attraverso il capogruppo Caterina Agazio, ha invitato la maggioranza a lavorare sin da subito per superare le criticità che possono riproporsi nella prossima stagione turistica e ha illustrato una proposta di intervento: un piano di risanamento della rete idrica ormai obsoleta e fontanine per la distribuzione di acqua potabile, trasparenza nella pubblicazione dei risultati delle analisi batteriologiche e controlli continui da parte di Asp e Arpacal. La proposta è stata accolta dalla maggioranza e, su proposta del sindaco Greco, sarà discussa e integrata nella conferenza dei capigruppo con i pareri tecnici che ne attestino la fattibilità in un apposito capitolo di bilancio.

Sul punto, anche il capogruppo di Cariati Pulita, Assunta Scorpiniti, sottolineando il valore dell’acqua come “bene comune”, ha, dal canto suo, proposto vari interventi, tra cui quelli sui  serbatoi di accumulo e la ricerca di nuove sorgenti per l’approvvigionamento in autonomia, invitando l’Amministrazione a considerare un graduale distacco da Sorical che permetterebbe di ridurre i costi e migliorare il servizio. Altri suggerimenti sono stati avanzati dal consigliere di maggioranza Pasquale Marino, come mettere in funzione la nuova rete idrica del centro storico, costruita vent’anni fa, e cercare altre fonti di approvvigionamento. Cosa che, ha dichiarato il Sindaco, si sta già facendo con il geologo Peppino Cufari.

Giampasquale Trento del Pd ha chiesto un monitoraggio più accurato dei pozzi che forniscono acqua nella condotta pubblica e, riallacciandosi a una questione posta dal consigliere Marino, di fare chiarezza su un contenzioso tra il comune e la proprietà del terreno privato (del congiunto di un assessore) in cui ricadono i pozzi di Filiciusa.

Il vicesindaco Salvati, delegato all’ambiente, nel suo intervento ha molto criticato la minoranza poiché, ha detto, il governatore della Calabria Oliverio, a causa della siccità, ha chiesto lo stato di calamità; i risultati delle analisi, ha aggiunto, attestano valori conformi alla legge e sono consultabili in Comune. L’Ente non può sostenere gli interventi sulla rete idrica, ha detto infine il Sindaco, anche perché, da una prima verifica, “l’80% dei cariatesi non pagano l’acqua e 1.200 proprietari di seconde case hanno dichiarato di essere allacciati ai pozzi”.