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CARIATI – PORTO, IMBARCAZIONI A RISCHIO INCAGLIAMENTO

I pescatori hanno difficoltà ad entrare ed uscire per la troppa di sabbia che negli anni non è stata mai svuotata

di Maria Scorpiniti (da “Il Quotidiano del Sud” 10.12.20)

CARIATI – “Facciamo difficoltà ad entrare ed uscire con le nostre imbarcazioni a causa dell’insabbiamento del porto che, con le forti mareggiate, può rivelarsi una vera e propria trappola che mette a rischio il nostro capitale e la nostra vita”. È l’ennesimo grido d’allarme, lanciato dal giovane pescatore Peppe Paturzi, su un problema, quello dell’insabbiamento nell’imboccatura del portopeschereccio-turistico, che sta mettendo in serie difficoltà una marineria storica come quella di Cariati e un comparto che risente da tempo di una crisi economica dovuta anche alle stringenti norme europee. 

Il problema va avanti da anni, puntualmente denunciato dagli operatori del settore che lo vivono quotidianamente. Il molo di mantenimento è stato costruito più di vent’anni fa per fermare la sabbia che arrivava all’imboccatura del porto, la quale, però, andava  “svuotata” ogni cinque anni. Un’operazione che, da come riferiscono gli stessi pescatori, non è stata mai effettuata, per cui l’accumulo eccessivo di sabbia ha “saltato” il molo e ha creato il pericoloso fenomeno dell’insabbiamento. La zona più interessata è il tratto nei pressi del molo “Onde Blu”, ma la rabbia del giovane Paturzi sta nel fatto che “mentre l’amministrazione comunale fa orecchie da mercante, non possiamo neanche ribellarci alle autorità competenti, altrimenti ci vietano l’ingresso dirottandoci sui porti di Corigliano o Crotone”.

Non si può attendere: per il porto di Cariati sono necessariinterventi urgenti di drenaggio. Allo stato attuale, a causa della notevole quantità di sabbia accumulata negli anni, le imbarcazioni da pesca rischiano di rimanere intrappolate, con danni ingenti agli scafi e rischi per l’incolumità delle persone e un intervento tempestivo servirebbe anche a contrastare il fenomeno dell’erosione costiera, poiché le sabbie dragate potrebbero essere utilizzate per il ripascimento dei tratti di costa del territorio comunale. 

Tempo fa, l’Amministrazione comunale aveva richiesto alla Regione Calabria un contributo per lo svuotamento della “trappola” che, costruita negli anni ’90 per evitare l’insabbiamento, oggi non riesce ad assolvere più alla sua funzione. La richiesta seguiva altre due, inoltrate nel 2018 e nel 2019, alle quali hanno fatto seguito i sopralluoghi dei tecnici del Dipartimento Lavori Pubblici e della Protezione Civile regionale,che hanno confermato la necessità dei lavori. Dopo di che, nulla.

Sul problema, il consigliere comunale Leonardo Trento ricorda che nel 2014 il Comune di Cariati risultò beneficiario di un finanziamento di Euro 1.490.170,00 per un Intervento integrato per il completamento delle opere di difesa costiera e ricostruzione del litorale tra Capo Trionto e la foce del fiume Nicà. “I lavori sono stati aggiudicati nel 2016 a un’impresa di Cariati – afferma Trento – che per problemi burocratici non è riuscita ad avviarli.Gli attuali amministratori – continua il consigliere – dal 2016 ad oggi non hanno mosso un dito per farli partire; lavori che prevedono tra l’altro, oltre alla realizzazione di un nuovo pennello a sud, il prelievo delle sabbie dal molo trappola con utilizzo a rilasciamento sui tratti di lungomare e nelle zone San Paolo -Tramonti”.