La decisione “irrevocabile” dopo l’inchiesta della Finanza,
di Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 1 aprile 2019)
CARIATI – Saverio Greco, amministratore unico della iGreco Ospedali Riuniti Srl, rinuncia al nulla osta e alla successiva autorizzazione concessi dalla Regione Calabrianel 2017 a trasferire a Cariati, in un immobile di famiglia, 70 posti letto dalle cliniche private di Cosenza di proprietà del gruppo imprenditoriale. Lo ha fatto nei giorni seguenti gli arresti eseguiti il 25 marzo scorso dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Platone”, comunicando la rinuncia al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria e al Comune di Cariati. In base ai reati ipotizzati dalla Procura di Castrovillari, per lo stesso Saverio Greco, la sorella Filomena Greco, sindaca di Cariati (ora sospesa dal Prefetto), il dirigente dell’area tecnica Giuseppe Fanigliulo e l’imprenditore Cristoforo Arcovio sono scattati gli arresti domiciliari, mentre per l’ex vicesindaco, oggi assessore, Sergio Salvati l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. L’ipotesi di reato è quella di corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e abusivismo edilizio. Il palazzo che avrebbe dovuto ospitare i posti letto è stato posto sotto sequestro.
Nel documento inviato alla Regione e al Comune di Cariati, l’amministratore del noto gruppo imprenditoriale dice di essere “costretto” a rinunciare al nulla osta e alle autorizzazione ottenute per la realizzazione della struttura sanitaria proprio a seguito dell’ordinanza di misura cautelare del Gip presso il Tribunale di Castrovillari. E ne chiarisce i motivi: «Ben consapevole della liceità, correttezza, massima trasparenza di tutti gli atti che consentivano detto trasferimento di posti letto nella città di Cariati, la circostanza delle misure cautelari adottate fa sì che la società non possa ulteriormente proseguire in questa impresa» e precisa che «tale spostamento avrebbe apportato alla medesima società solo ulteriori costi, senza averne benefici». Spiega Saverio Greco: «Sarebbero stati trasferiti i medesimi accreditamenti, nel numero di 70 posti letto, che la società ha già in capo in strutture operanti nel territorio cosentino». A Cariati, aggiunge, la società «avrebbe sopportato nuovi costi di adeguamento di una struttura, senza incremento di budget».
L’immobile in questione, è al centro delle indagini in corso; tra le accuse della Procura, infatti, c’è l’indebito rilascio da parte del Dirigente l’Area tecnica Fanigliulo di un permesso di costruire in sanatoria a favore del gruppo imprenditoriale per la ristrutturazione e l’adeguamento dell’edificio, ritenuto abusivo, da adibire a clinica medica privata. Tra l’altro sussiste, per gli inquirenti, un’incompatibilità con l’incarico affidato al tecnico da Saverio Greco di elaborare il progetto della clinica privata.
Il documento del gruppo imprenditoriale chiude con una dichiarazione: «Sono certo – scrive Saverio Greco – che la vicenda si concluderà bene per gli indagati e sono altrettanto fermo nella risoluzione di non voler più proseguire nella detta autorizzazione alla realizzazione della struttura sanitaria a Cariati; tale volontà è irrevocabile».
I cariatesi vedono così sfumare definitivamente il progetto di riportare la sanità a Cariati, anche se privata, dopo l’ingiusta chiusura dell’ospedale pubblico “Vittorio Cosentino”, avvenuta nel 2010 in base allo scellerato Piano di rientro regionale. Un progetto presentato in pompa magna nel teatro comunale dallo stesso amministratore de iGreco il 5 gennaio 2018, che avrebbe dovuto concretizzarsi entro un anno. Unprogetto che è stato anche il cavallo di battaglia di due campagne elettorali per le amministrative al Comune di Cariati, nel 2016 e nel 2018, che hanno portato Filomena Greco, sorella di Saverio, a raccogliere un gran numero di consensi e aconquistare la poltrona di primo cittadino. In tanti, però, ora chiedono il senso di questo “imbarazzante” documento che sta circolando sui social.